Sono trascorse poche ore dal termine della Pasqua e riflettevo su come questa festività sia una metafora bellissima ed affascinante del nostro sviluppo personale.
La resurrezione ad una nuova vita intesa come più appagante o in linea a quello che noi siamo è spesso un sogno per tutti coloro che si trovano immersi in una routine quotidiana che non gli appartiene più.
Eppure, nonostante il desiderio di cambiare sembra essere davvero difficile per la maggior parte delle persone fare i passi necessari a tale scopo.
Credo che questo sia dovuto al fatto che non onoriamo abbastanza il Venerdì Santo come momento in cui occorre riconoscere che qualche aspetto di noi o della nostra vita è chiuso, condizione necessaria a creare un nuovo spazio per il nostro futuro.
Momenti di vita o lavoro che ci hanno causato sofferenza, vecchie abitudini, delusioni, rimpianti ci tengono spesso ancorati a qualcosa che pur non esistendo più nella realtà dei fatti è ancora ben presente in noi.
Ma come fare a lasciare andare tutto ciò?
Ecco alcuni semplici passi che puoi effettuare basati sulla mia esperienza:
Primo passo dare un pieno riconoscimento relativamente a quanto il nostro passato abbia contribuito a portarci ad essere quello che siamo oggi magari riflettendo su come ci abbia dato la possibilità di conoscerci meglio e sviluppare le nostre potenzialità
Secondo passo darci del tempo, oggi tutto viaggia di fretta ma anche Gesù si è preso tre giorni per risorgere quando probabilmente avrebbe potuto impiegarci decisamente di meno
Terzo ed ultimo passo ricordarci di festeggiare la Pasqua un po’ più spesso magari ogni mattina con un senso di gratitudine per la notte che ha lasciato spazio ad un nuovo mattino
Buona rinascita a tutti
Lorenzo
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